Vienna a Natale

Vienna a Natale

Anni fa ho avuto occasione di seguire e filmare un gruppo per una loro escursione a Vienna. Il viaggio comprendeva alcune mete culturali per lasciare nel cuore di questi turisti d’oltreoceano, un’ immagine di cultura internazionale che non seguisse troppo le tradizionali gite. Il viaggio aveva incluso nel pacchetto una visita alla reggia Schoenbrunn Palace, ex residenza estiva imperiale, il centro della città, una tradizionale taverna con musicisti dal vivo tradizionali e ovviamente svolto in dicembre, una visita agli immancabili mercatini di Natale. Anche se la nostra visita rientrava nella normalità, la sincera partecipazione dei ragazzi ha sicuramente reso unico il nostro viaggio come mostrano le immagini.

Questo viaggio, anzi questo film, nasce da un’idea precedente di voler creare una breve sceneggiatura ambientando nella realtà quotidiana dei protagonisti il loro viaggio, o almeno parte del film. Il mio desiderio era di non iniziare il reportage di viaggio allo stesso modo come nei viaggi precedenti; volevo che il film iniziasse esternamente al viaggio stesso e questa è stata la sfida.

Avevo assolutamente bisogno della collaborazione di alcuni dei protagonisti del mio film, ma non volevo rivelare le vere intenzioni delle riprese dei giorni precedenti; quando non si ha tempo sufficiente per sperimentare diverse possibilità, è possibile che non tutto vada in porto correttamente e un po’ per scaramanzia o per realistica preoccupazione, riuscii a tenere segreta la motivazione di ciò che stavo facendo durante le clips filmate nella settimana precedenza alla nostra partenza.

Per non perdere tempo quando preparavo questi tipi di reportage, iniziavo in anticipo sul viaggio, a selezionare i brani musicali da utilizzare nel film montato, cercando di immaginare l’accoppiamento ideale delle immagini che immaginavo avrei registrato e cercando anche di portare brani musicali un po’ fuori dal comune impregnati di sorpresa, scoperta e avventura e forse come si ascolterà nel film, anche un po’ di personale esagerazione; tutto ciò per rendere il ricordo filmico davvero diverso dai reportage di viaggio tradizionali. Un regista desidera sempre che il suo lavoro venga apprezzato dal maggiore numero di persone possibile; nel mio caso anche questa volta, il raggio delle preferenze era limitato agli organizzatori e ai clienti; chi lo guarda adesso non era il destinatario iniziale del mio prodotto, spero comunque possa almeno offrire… un modo diverso di raccontare le cose!

Da questa intenzione, nacque l’idea di far parlare del viaggio alcuni ragazzi che sarebbero partiti alcuni giorni dopo insieme a me. Scelsi di usare la loro disponibilità prendendo spunto da qualcosa che stavo vivendo durante uno dei miei corsi in aula con loro. Una studentessa, come altre sue compagne, pur vivendo l’inverno fiorentino, non aveva problemi nel venire a scuola indossando dei mocassini di tipo indiano, perché proveniente da uno degli stati freddi dell’America; un tipo di calzatura assolutamente inadeguata per l’italiano medio a Firenze a dicembre. Questo elemento di contrasto mi facilitò per creare la gag nella quale lei discutendo con i suoi compagni diceva che quella sera avrebbe acquistato stivali invernali per la partenza verso Vienna del giorno dopo. La gag finiva con i ragazzi che le ricordavano come invece la partenza fosse in programma la sera stessa. Ecco creato il collegamento per introdurre in modo diverso il mio film viaggio.

Uno degli aspetti meravigliosi che trovo nel viaggiare di notte riposando, consiste anche nel farsi sorprendere la mattina successiva dalle condizioni ambientali che possono essere decisamente diverse da quelle di partenza producendo emozioni genuine come quelle testimoniate a bordo del Wagon Lits da una ragazza al mattino presto appena affacciata al finestrino.

In quella occasione, il passaggio delle Alpi ci fece immergere immediatamente in un vero e proprio paesaggio invernale un po’ troppo freddo per tutti.

Le caratteristiche carrozze utilizzate oggi solo per i turisti, non potevano lasciarci indifferenti così come gli addobbi delle festività natalizie che un po’ dappertutto rendevano magico il paesaggio cittadino. Una delle cose più salutari del turista è a mio avviso la passeggiata prolungata che stimolata dalla voglia di voler visitare tutto e non perdersi niente, rimette in sesto il proprio corpo riducendoci a stracci al termine della serata, facendoci godere doppiamente della giornata trascorsa, prima immersi nella conoscenza del luogo e poi nel sano desiderio di un meritato riposo.

In quel contesto abbastanza freddo, erano frequenti le soste per rifocillarsi durante il cammino. Il cambiamento di atmosfera dal giorno alla sera, mi ha ispirato più volte per soluzioni musicali particolari. Durante il soggiorno non sono mancate le interviste che per via dei precedenti viaggi filmati con diversi altri studenti dell’istituto, mi venivano rilasciate con grande partecipazione. Una tipica trattoria viennese ancora originale con le sue danze e musica dal vivo, una visita personale al Caffè Sacher, dove nacque la leggendaria torta viennese, e la partecipazione ad un concerto dal vivo di Walzer viennesi, ha reso indimenticabile il viaggio a me e agli altri. Nel finale un saluto personalizzato di alcune ragazze nato nella mia testa per creare un titolo di coda “dentro il film”. Nonostante il brano un po’ malinconico del finale scelto soprattutto per rendere omaggio alla assoluta condizione di pace del nostro soggiorno, spero di essere riuscito a trasmettere un po’ di quello spirito freddoloso e natalizio come da tradizione.


Buona visione del film.